Non tanti anni fa una carissima nostra cliente di Parma arrivava al Mary Fleur, dopo essersi seduta al tavolo, non sempre al primo pasto, ma quasi, chiedeva a mia madre: “Signora Libera, quando mi fa le cipolle fritte?” Una specialità e una ricetta che ci portiamo dietro dal passato che crea spesso stupore nei clienti nuovi e bei ricordi di vacanze passate nei clienti storici. Preparare le cipolle fritte fa piangere la cuoca e tutti coloro che sono in cucina, tutta la mattina e abbiamo provato tutti i rimedi della nonna possibili, dallo stecchino in bocca alla maschera, nulla può attenuare la forza della cipolla romagnola che deve essere rigorosamente piatta per poter fare in modo che gli anelli vengano belli grandi.
Si inizia presto al mattino col tagliarle, se avete una affettatrice è meglio, così gli anelli vengono tutti dello stesso spessore. Mentre le cipolle riposano sotto sale per circa 1 ora, preparate la pastella con farina, albumi e acqua frizzante. Il segreto sta nell’ottenere la giusta consistenza, né troppo liquida, né troppo densa. Friggete poi in olio molto caldo cercando di non sovrapporre gli anelli e scolando la pastella in eccesso.
Servite subito ben calde!!!